Garante della Privacy, ecco come la G.d.F. difende i nostri dati

garante per la protezione dei dati personali

Il Nucleo speciale frodi tecnologiche collabora con il Garante della Privacy per tutelarci mentre viviamo le nostre vite online: scopri come

Il Garante della Privacy ricopre un ruolo sempre più centrale in un mondo come il nostro, ormai sempre più digitale e interconnesso. La Guardia di Finanza è presente anche sul web per tutelare ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri dati. Anche su internet, infatti, ci sono criminali che puntano ad acquisire, sfruttare e rivendere le nostre informazioni sensibili. Dal 26 settembre 2002, la G.d.F. e il Garante per la protezione dei dati personali collaborano proprio con questo scopo: salvaguardarci da tutte quelle minacce che possano violare la nostra privacy.


INDICE
– Guardia di Finanza e Garante della Privacy: la storia della collaborazione
– A tutela dei nostri dati: cosa fa il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche
– Garante per la protezione dei dati personali e G.d.F.: cosa dice il protocollo
– Le minacce del web: quando navigare diventa pericoloso
– Come entrare nel Nucleo Privacy e collaborare con il Garante per la protezione dei dati personali


Guardia di Finanza e Garante della Privacy: la storia della collaborazione

All’alba del Terzo Millennio era chiaro a tutti che la diffusione globale della rete internet avrebbe costituito la rivoluzione dei nostri giorni. D’altro canto, però, si rifletteva anche sulla natura ambigua di questo “luogo”, dove non sempre è facile accorgersi di pericoli e minacce. Per questo la Guardia di Finanza istituì, l’8 gennaio 2001, il Gruppo Anticrimine Tecnologico (G.A.T.), elevato poi al rango di nucleo.

La collaborazione con il Garante protezione dati personali (istituito con la legge 31 dicembre 1996, n. 675) partì il 26 settembre 2002. Nel frattempo, il G.A.T. cambiò nome diverse volte: prima Nucleo Speciale Frodi Telematiche, poi Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche e infine Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

L’attuale protocollo che regola la collaborazione tra il Garante della Privacy e la Guardia di Finanza fu rivisto l’11 novembre 2005, mentre la versione attuale (2021) ricalca quella pubblicata nel 2016.

A tutela dei nostri dati: cosa fa il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche

Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche è un reparto speciale della Guardia di Finanza e risponde al Comando Unità Speciali, retto da Generale di Divisione o di Brigata. Il Nucleo è attualmente al comando di Antonio Mancazzo, Generale di Brigata e Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Questo reparto speciale progetta, organizza ed esegue investigazioni al fine di contrastare agli illeciti economico-finanziari commessi via telematica. Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche può anche fornire supporto tecnico-logistico alle componenti “speciale” e “territoriale”. Il Nucleo monitora costantemente la rete internet alla ricerca di reati penali e amministrativi, funge da referente della Guardia di Finanza nei rapporti con il Garante della Privacy e, infine, collabora con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Ag.I.D.).


Garante per la protezione dei dati personali e G.d.F.: cosa dice il protocollo

Il Garante protezione dati personali collabora con la Guardia di Finanza, che contribuisce all’operato dell’ente governativo attraverso:

  • il reperimento di dati e informazioni sui soggetti da controllare
  • la partecipazione di proprio personale agli accessi alle banche dati, ispezioni, verifiche e alle altre rilevazioni nei luoghi ove si svolge il trattamento, compresi tutti gli strumenti e mezzi di trattamento dei dati;
  • l’assistenza nei rapporti con l’Autorità Giudiziaria;
  • lo sviluppo di attività delegate per l’accertamento delle violazioni in materia di protezione dei dati personali;
  • la partecipazione di proprio personale, a richiesta del Garante, a operazioni congiunte con Autorità di protezione dei dati personali appartenenti ad altri Paesi.

Non solo, il Corpo delle Fiamme Gialle contribuisce ai compiti del Garante privacy anche con:

  • l’esecuzione di indagini conoscitive sullo stato di attuazione della legge in determinati settori;
  • l’attività di notifica degli atti e dei provvedimenti adottati;
  • l’esecuzione, a richiesta del Garante, di verifiche on-line, codificate sulla base di uno o più provvedimenti del Garante, per far applicare il rispetto della disciplina di protezione dei dati personali da parte dei titolari, pubblici e privati, che effettuano trattamenti di tali dati per mezzo di reti telematiche;
  • la progettazione e attuazione, d’intesa con il Garante, di altre iniziative, anche nell’ambito della cooperazione internazionale.

Come la Guardia di Finanza gestisce le richieste

Il Garante per la protezione dei dati personali, per avvalersi della collaborazione della G.d.F., deve inviare specifiche richieste al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi. Il Corpo, da parte sua, assicura su scala nazionale l’attuazione dei provvedimenti connessi all’attività collaborativa. Questo è possibile anche grazie al coordinamento dei reparti dislocati sul territorio.

Le richieste del Garante protezione dati personali devono indicare l’ambito e lo scopo dell’intervento, i soggetti interessati, i fatti, le circostanze e le modalità attraverso le quali è richiesta l’attività ispettiva. L’istanza può interessare anche diversi soggetti, nei cui confronti è però necessario adempiere a specifici accertamenti.

Una volta ultimata l’investigazione, il Nucleo deve inviare la documentazione acquisita esclusivamente al Garante per la protezione dei dati personali, fermo restando l’obbligo di denuncia. Inoltre, la Guardia di Finanza impartisce disposizioni affinché il personale che collabora con il Garante sia tenuto al segreto su tutto ciò di cui sia venuto a conoscenza nel corso delle attività di collaborazione.

Al fine di aumentare l’efficacia dell’azione, il Nucleo può impiegare proprio personale presso il Garante per l’esecuzione di attività, concordate di volta in volta con il Comandante del Gruppo, con particolare riferimento alle istruttorie comunque connesse all’attività ispettiva e sanzionatoria.


Le minacce del web: quando navigare diventa pericoloso

Nella nostra società ormai tutto (o quasi) passa dal web. Sui social network pubblichiamo i nostri momenti più belli, facciamo compere sui siti di e-commerce e mandiamo video e foto divertenti agli amici e ai nostri famigliari. Purtroppo, però, internet nasconde al suo interno insidie che non sempre è facile individuare.

Nel mondo virtuale è infatti complicato cercare di distinguere il vero dal falso, l’affare dalla truffa. Questo i criminali telematici lo sanno molto bene e quindi tendono vere e proprie trappole che rischiano di ingannarci.

Truffe online: ecco quando è meglio stare alla larga

Queste le tecniche più diffuse utilizzate dai malfattori del web:

  • Lotteria truffa: è una delle frodi più diffuse. Arriva una e-mail che comunica di aver vinto una forte somma di denaro a una lotteria poco conosciuta, spesso all’estero. Per “sbloccare” il premio, i criminali dietro questo sistema richiedono di solito un piccolo versamento oppure l’inserimento dei propri dati personali. In entrambi i casi però l’esito non cambia: sei stato truffato.
  • Truffe del beneficiario: anche qui si riceve una comunicazione dove un personaggio noto, o comunque molto facoltoso, cerca di trasferire fuori dal suo paese un ingente capitale. Il truffatore dunque finge di cercare aiuto in cambio di una piccola somma, ma anche in questo caso non c’è assolutamente da fidarsi. Sì, perché arriveranno di continuo richieste di esigui pagamenti per “sbloccare” il capitale. Non ci cascare!
  • Truffe di appuntamenti online (catfishing): Ci si ritrova un invito nella piattaforma di incontri online, la persona che ti ha contattato è bellissima e sembrate avere gli stessi interessi. Cosa potrebbe mai andare storto? Internet è spesso un maestro molto severo e purtroppo anche gli idilli d’amore sono cavalli di Troia per possibili frodi. È il cosiddetto “catfishing”, ovvero quando una persona finge di essere qualcun altro e di volere una relazione. Dietro i messaggi romantici (e le mille videochiamate negate) si cela però una triste verità: il truffatore sfrutterà il legame emotivo per richiedere soldi oppure foto intime.

Purtroppo queste sono solo tre delle tipologie di truffe utilizzate online. C’è infatti il phishing, lo smishing, lo spoofing e tante altre trappole in cui possiamo cadere. Il consiglio del Garante per la protezione dei dati personali e della Guardia di Finanza è quello di esercitare comunque cautela, diffidando di facili guadagni e segnalando alle autorità qualsiasi attività sospetta.


Come entrare nel Nucleo Privacy e collaborare con il Garante per la protezione dei dati personali

Il personale tecnico è reclutato tra i militari delle categorie Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri già appartenenti al Corpo ed in possesso di adeguate conoscenze informatiche, periodicamente avviati alla frequenza di corsi di formazione specialistici in funzione dell’incarico ricoperto. È previsto il reclutamento di giovani laureati nelle discipline dell’informatica e delle telecomunicazioni che vengono inquadrati nella specifica categoria degli Ufficiali del Ruolo Tecnico-Logistico-Amministrativo.

Per conoscere se hai le carte in regola per entrare nel Corpo leggi la nostra scheda “Come diventare Ufficiale Guardia di Finanza” e i relativi Requisiti. Scegli di affidare la tua preparazione a Nissolino Corsi, eletta da FederTerziario “Top Scuola di Preparazione” in Italia.

Quale collaborazione lega il Garante per la protezione dei dati personali e la Guardia di Finanza?
Il Garante protezione dati personali collabora con la Guardia di Finanza, che contribuisce all’operato dell’ente governativo attraverso:
  • il reperimento di dati e informazioni sui soggetti da controllare
  • la partecipazione di proprio personale agli accessi alle banche dati, ispezioni, verifiche e alle altre rilevazioni nei luoghi ove si svolge il trattamento, compresi tutti gli strumenti e mezzi di trattamento dei dati;
  • l’assistenza nei rapporti con l’Autorità Giudiziaria;
  • lo sviluppo di attività delegate per l’accertamento delle violazioni in materia di protezione dei dati personali;
  • la partecipazione di proprio personale, a richiesta del Garante, a operazioni congiunte con Autorità di protezione dei dati personali appartenenti ad altri Paesi.


Non solo, il Corpo delle Fiamme Gialle contribuisce ai compiti del Garante della privacy anche con:

  • l’esecuzione di indagini conoscitive sullo stato di attuazione della legge in determinati settori;
  • l’attività di notifica degli atti e dei provvedimenti adottati;
  • l’esecuzione, a richiesta del Garante, di verifiche on-line, codificate sulla base di uno o più provvedimenti del Garante, per far applicare il rispetto della disciplina di protezione dei dati personali da parte dei titolari, pubblici e privati, che effettuano trattamenti di tali dati per mezzo di reti telematiche;
  • la progettazione e attuazione, d’intesa con il Garante, di altre iniziative, anche nell’ambito della cooperazione internazionale.
Come entrare nel Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Guardia di Finanza?
Il personale tecnico è reclutato tra i militari delle categorie Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri già appartenenti al Corpo ed in possesso di adeguate conoscenze informatiche, periodicamente avviati alla frequenza di corsi di formazione specialistici in funzione dell’incarico ricoperto. È previsto il reclutamento di giovani laureati nelle discipline dell’informatica e delle telecomunicazioni che vengono inquadrati nella specifica categoria degli Ufficiali del Ruolo Tecnico-Logistico-Amministrativo.

Per conoscere se hai le carte in regola per entrare nel Corpo leggi la nostra scheda “Come diventare Ufficiale Guardia di Finanza” e i relativi Requisiti.

Per ricevere maggiori info, contattaci subito, un incaricato della Nissolino Corsi ti risponderà il prima possibile.

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